Fattura e Ricevuta Fiscale nel settore alberghiero: istruzioni per l'uso

pubblicato da il 01/10/2014 13:49

Oggi parliamo di Ricevute Fiscali e Fatture, una mini guida alla corretta emissione dei vari documenti fiscali in funzione delle necessità dell’utente: obblighi e regole per la loro corretta compilazione riferendoci in particolar modo alle attività del settore alberghiero e della ristorazione.

Prima di addentrarci nell'argomento potete scaricare e dare uno sguardo agli esempi di fatture e ricevute che è possibile creare con il gestionale Cloud-hotel:

Per i Soggetti che forniscono prestazioni alberghiere  l'obbligo di emissione della fattura scatta solo quando viene richiesta dal cliente (come disposto dall’art. 12 comma 1 L. 413/91). Le prestazioni alberghiere rientrano infatti tra quelle esonerate dall'obbligo di emissione della fattura di cui all'art. 22 DPR 633/72, quindi – salvo richiesta esplicita di rilascio fattura avanzata da parte del cliente - l'albergo può certificare i corrispettivi mediante scontrino o ricevuta fiscale. 

Se non viene emessa la fattura vanno quindi emessi, in alternativa, la ricevuta fiscale o lo scontrino fiscale.

Andiamo ora a vedere nel dettaglio i requisiti che devono avere Fatture e Ricevute e come emetterle per non avere guai con il fisco.

 

LA RICEVUTA FISCALE

La ricevuta fiscale va emessa su un modulo acquistato o stampato da rivenditori autorizzati e prenumerato  , in duplice esemplare; l'originale va consegnato al cliente. La compilazione è più semplice rispetto alla fattura. Non occorre infatti indicare i dati del cliente e né separare l'imponibile e l'imposta: basta segnare il totale comprensivo di Iva. Nei casi di servizi a prezzo fisso basta l'indicazione “pranzo a prezzo fisso” o simili. La ricevuta fiscale va emessa anche per il versamento di acconti. Al momento del saldo verrà emessa una ricevuta per la differenza, indicando gli estremi di quella emessa al momento dell'acconto. La ricevuta fiscale deve contenere:

  1. Denominazione o ragione sociale o cognome e nome, indirizzo dell'esercizio dove si svolge l'attività, luogo dove sono conservate le ricevute e partita Iva dell'emittente.
  2. Numero progressivo e data.
  3. Descrizione (natura, qualità e quantità) dei beni ceduti o dei servizi prestati.
  4. Corrispettivi dovuti o pagati, comprensivi di Iva.

Il cliente può richiedere l'integrazione con i propri dati o il proprio codice fiscale per avere una documentazione valida per la contabilità e per la deducibilità del costo ma non per la detraibilità dell'Iva. 

La numerazione progressiva prestampata, pertanto, è un elemento qualificante della ricevuta fiscale che, senza, non acquisisce assolutamente valore fiscale probante e dunque la mancanza di tale numerazione (perché stampate su carta bianca) equivale alla mancata emissione delle ricevute. L'emissione della ricevuta, dunque, non può essere effettuata su carta bianca, mentre è libera l'emissione della fattura su carta bianca con il rispetto dei requisiti minimi previsti dalla legge IVA.

 

LA FATTURA

La fattura fiscale è il documento che riporta tutti i dati di una transazione commerciale in cui il venditore, che deve essere titolare di Partita Iva, attesta la cessione di un bene o di una prestazione e ne richiede il pagamento. La fattura è l’esercizio di un diritto e allo stesso tempo di un obbligo (il diritto di riscuotere e l’obbligo di emissione) e come tale va prodotta in due copie, una per il cliente e una per l’emittente.

Parliamo di “fatture da emettere” quando è il titolare di Partita Iva (libero professionista o azienda) a vendere un servizio o un prodotto e di “fatture da ricevere” quando il cliente attende l’attestazione della prestazione.

Sono 2 i motivi che spingono un cliente che ha soggiornato presso il vostro albergo a chiedere la FATTURA.

  1. Se gli occorre per detrarre l'Iva o perché acquista beni oggetto dell'attività propria (caso in cui scatta l'obbligo di richiesta), il gestore non ha alternative: deve emetterla. Le richieste di fattura per detrarre l'Iva sono aumentate dopo il 1° settembre 2008: da tale data, infatti, l'Iva per le somministrazioni di alimenti e bevande in bar o ristoranti (ticket restaurant inclusi) e per le prestazioni alberghiere inerenti l'attività aziendale o professionale - purché non siano spese di rappresentanza -, è diventata totalmente detraibile, mentre in precedenza era, salvo limitati casi, indetraibile. Per usufruire della detrazione, il cliente deve essere in possesso della fattura con Iva esposta; la ricevuta fiscale integrata o lo scontrino parlante non bastano.  Nelle ipotesi in cui la prestazione alberghiera o di ristorazione sia fruita da un soggetto diverso dall’effettivo committente del servizio, ai fini della detrazione è necessario che la fattura rechi: l’intestazione del committente che intende portare in detrazione l’imposta e l’intestazione del dipendente/collaboratore che ha fruito del servizio. ( vedi esempio )
  2. Se invece la motivazione della richiesta di fattura è solo di dover giustificare e documentare il costo, si può optare per altre modalità di più semplice applicazione, alternative tra loro: si può integrare la ricevuta fiscale con i dati del cliente (nome cognome o denominazione, indirizzo) o emettere lo “scontrino parlante”, con indicati, oltre ai dati richiesti normalmente, anche la descrizione dei beni e/o servizi oggetto dell'operazione e il codice fiscale del cliente. In caso di emissione di scontrino fiscale non parlante, per documentare il costo è anche possibile emettere una normale ricevuta (non fiscale) su carta intestata con i dati del cliente, la descrizione dei beni/servizi oggetto dell'operazione e il riferimento allo scontrino (che va allegato).

Scopriamo insieme da quali altri elementi deve essere composta un esempio di fattura

• il numero progressivo, che ogni anno deve ripartire da uno, la data di emissione del documento e il progressivo dei DDT (se c’è documento di trasporto)
• i dati identificativi di chi compra e di chi vende comprensivi di nome o ragione sociale con partita IVA o codice fiscale, indirizzo e iscrizione al Registro delle Imprese
• la tipologia e la quantità dei beni ceduti con il loro prezzo unitario e complessivo
• la tipologia di pagamento con gli estremi per poterlo effettuare
• l’aliquota e l’ammontare dell’IVA
• eventuali sconti
• il totale imponibile della fattura

 

FATTURA SU CARTA SEMPLICE

Una domanda che mi pongono spesso i clienti è la seguente: Un albergo, puo' emettere fattura ordinaria su carta semplice ai sensi art. 21 633/72 (quindi non prenumerata) anzichè fattura fiscale con moduli prenumerati?

La risposta è affermativa; ed inoltre l'albergo stesso, non avendo l'obbligo di emissione di fattura se non richiesta dal cliente, puo' ugualmente emettere a chiunque (anche ai clienti privati) solo fatture ordinarie al termine di ogni prestazione di servizi evitando di compilare le ricevute fiscali prenumerate, eliminando in pratica l'uso dei moduli prenumerati (rif. art. 3, co. 2 D.P.R. 696/1996 ).

La fattura, quindi, è un elemento fondamentale sia per chi vende che per chi acquista e, siccome deve essere conservata dall’emittente per un periodo di almeno 10 anni, appare evidente la cura che è necessario mantenere sia nella sua emissione che nelle operazioni di gestione. Il modo migliore per procedere con precisione e migliorare la propria operatività? Cloud-hotel, ovviamente!

Di seguito un esempio di fatture e ricevute che è possibile creare con Cloud-hotel:

 

 


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